La mattina dopo, Rosy,Denise ed Alan erano a passeggiare in giardino. Più guardavano l'amica, più Denise ed Alan si accorgevano che qualcosa non andava così Denise le chiese:
-Come mai hai gli occhi gonfi e arrossati?
-Ho pianto. Ribattè lei prontamente.
-Perché? Le domandò preoccupato Alan.
-Non mi va di parlarne. Disse lei cupamente.
-Rosy, noi siamo i tuoi migliori amici, se non ne parli con noi con chi altro vuoi parlarne! Esclamò Denise.
Rosy sospirò e disse:
-Ieri notte sono andata alle stalle a trovare Fabrizio come facevo da tempo. Mentre stavamo parlando si è sentito il fragore di un tuono, ed io istintivamente ho cercato riparo tra le sue braccia, e l'ho abbracciato. Sentire le sue braccia intorno al mio corpo, è stato fantastico, e così, presa dalla situazione gli ho rivelato i miei sentimenti, convinta che anche lui provasse lo stesso.
Le lacrime cominciarono a rigare il viso di Rosy e così Denise le domandò:
-Cosa è accaduto dopo?
-Dopo. Continuò Rosy tra le lacrime. -Dopo, lui ha detto che non mi ama e che il suo cuore appartiene ad un'altra. Io però non capisco. Gli sguardi, le attenzioni, le parole a White.
-Le parole a White? Domandò Alan confuso.
Questa volta fu Denise a rispondere:
-Quel pomeriggio, quando tu e Tom ci siete venuti a trovare nelle stalle, prima della vostra visita avevamo sentito Fabrizio mentre parlava con White.
-Cosa gli ha detto? Le domandò Alan, incuriosito sempre di più da quel racconto.
-Gli ha detto che si stava innamorando di Rosy. Una cosa strana però l'ha detta. Disse improvvisamente Denise, come folgorata da qualcosa.
-Cosa? Le domandò curiosa Rosy.
-Ricordi quando ha detto che non poteva più innamorarsi perché aveva già sofferto in passato? Forse c'entra questa ragazza di cui parla.
-Hai ragione. Rispose Rosy sollevata. -Però questo non spiega il perché mi abbia detto di non amarmi. Se mi amava veramente mi avrebbe detto la verità.
-Non dire così. Disse Alan. -Non potrai mai saperlo.
-Ormai non importa. Voglio dimenticare Fabrizio, tanto fra poco dovrò sposare Tom. Disse Rosy sospirando.
-So cosa potrebbe tirarti su di morale. Disse Alan sorridendo.
-Cosa? Domandò Rosy curiosa.
-Cavalcare.
-Prendi White e andiamo a cavalcare. Ti sentirai meglio. Disse Denise.
-Va bene, ma non mi va di andare alle stalle. Prendetelo voi per me. Vi aspetto qui.
-No Rosy. Disse Denise. -Non abbatterti. Ora vieni con noi alle stalle, e dimostri a Fabrizio che puoi vivere anche senza di lui.
Rosy si asciugò le lacrime, fece un gran respiro e disse:
-Va bene. Andiamo.
I tre amici si avviarono alle stalle, e quando arrivarono, Rosy ebbe un tuffo al cuore nel vedere Fabrizio. Era bello e splendente come sempre. Vedendolo, Rosy avrebbe voluto piangere, chiedergli perché gli stava procurando tanta sofferenza.
Fabrizio che stava dando del fieno ai cavalli e quando sentì qualcuno entrare si girò. Vedendo Rosy rimase immobile.
Per un secondo Rosy trattenne il suo sguardo, ma poi freddamente disse:
-Fabrizio. Prepara White e altri due cavalli.
-Subito mia signora. Rispose lui.
Mentre Fabrizio preparava i cavalli, Rosy osservò le sue braccia muscolose, e le ritornarono alla mente quelle braccia intorno al suo corpo, quel tocco leggero e passionale nello stesso tempo.
Denise che si era accorta di tutto, si avvicinò all'amica e le sussurrò nell'orecchio:
-Non lo guardare così. Se ne accorgerà.
-Non ce la faccio. Mi piace troppo. Ribattè lei.
-Tu non fartelo piacere. Sussurrò Alan che si era intromesso nella discussione.
-Vi sembra facile?
I tre amici furono interrotti da Fabrizio che disse:
-I cavalli sono pronti mia signora.
Senza una parola i tre amici salirono sui cavalli e se ne andarono via.
Appena Rosy sentì il vento sul viso, lasciò scendere le lacrime ed accelerò. Amava Fabrizio più di qualsiasi altra cosa , ma la verità era che lui non l'amava e non l'avrebbe mai fatto. Il suo cuore apparteneva ad un'altra ragazza. Chissà chi era quella fortunata ragazza che aveva rubato il cuore di Fabrizio. Il solo pensiero di Fabrizio che baciava qualcun'altra faceva ribollirle il sangue nelle vene, così abbracciò forte White e tra le lacrime disse:
-Portami via White. Portami via da tutto e da tutti!
Rosy non sentì nemmeno le voci di Alan e Denise che preoccupati le gridavano di fermarsi, l'unica cosa a cui pensava era Fabrizio, il suo amato Fabrizio.
Improvvisamente White si fermò, e Rosy si guardò intorno. Era arrivata in una gran valle verde, con una gigantesca quercia che la sormontava.
Rosy scese dal cavallo, ed in lacrime, si sedette ai piedi della grande quercia; come poteva Fabrizio farla soffrire in quel modo?
Improvvisamente sentì il tocco di una mano sulla propria spalla, si girò e vide che era Fabrizio.
-Cosa ci fai qui? Gli domandò sorpresa.
-Vi ho seguita. Rispose lui.
-Perché? Gli domandò lei.
-Ho bisogno di parlarle. Rispose lui seriamente.
-Cosa devi dirmi. Devi parlarmi della tua amata? Disse lei sarcasticamente.
-Rosy non fare così! Esclamò lui.
-Ah! Adesso mi dai anche del tu! Esclamò lei.
-Ti dispiace? Le domandò lui.
Rossana sospirò e disse:
-No. Non mi importa. Non mi importa più di niente ormai.
-Vorrei parlarti di ciò che è successo ieri.
-Io non ne ho nessuna voglia. Ribattè Rosy con le lacrime che ancora le rigavano il viso.
-E' davvero importante. Disse Fabrizio.
-Parla allora.
Fabrizio fece un gran respiro e disse:
-Rosy, ti amo anche io.
Rosy rimase interdetta da questa confessione. Avrebbe voluto girarsi e abbracciare forte Fabrizio, ma l'orgoglio prese il sopravvento così si limitò a dire:
-Non mi è sembrato da quello che hai detto ieri.
-Io amo te, ma amo anche un'altra ragazza e l'amerò per sempre.
-Non si possono amare due persone contemporaneamente. Disse Rosy.
Fabrizio fece un ulteriore respiro e poi disse:
-Devi sapere che io appartenevo ad un nobile casato Siciliano, e che ero promesso sposo ad una ragazza, Emily.
Nel pronunciare quel nome Fabrizio si fermò, come assalito improvvisamente da mille ricordi, ma poi continuò dicendo:
-Emily era fantastica, l'ho amata fin dalla prima volta che l'ho vista. Quei suoi lunghi capelli biondi, quei suoi magnifici occhi azzurri non li dimenticherò mai. Ci conoscevamo fin da piccoli, ed abbiamo passato tutta l'infanzia e l'adolescenza insieme. C'era una cosa che però ostacolava il nostro amore.
-Cosa? Gli domandò Rosy, incuriosita sempre di più da quel racconto.
-Mio zio. Lui era un uomo vile e crudele, e voleva Emily a tutti i costi. Voleva che niente ostacolasse il suo obbiettivo.
-Cioè? Gli domandò nuovamente Rosy.
-Quello di sposare Emily. Rispose Fabrizio cupo.
-Ma lei era una ragazzina! Esclamò sconvolta Rosy.
-Lo so. Ma lui si era un uomo pazzo, e niente poteva fargli cambiare idea.
-Poi cosa è successo?
Una lacrima rigò il viso di Fabrizio che continuò dicendo:
-Il giorno del nostro matrimonio, rapì Emily e la uccise.
-Oh mio Dio! Esclamò Rosy turbata da tale racconto.
-Ricordo ancora lui che entrava in chiesa con Emily tra le braccia. Ricordo il magnifico vestito bianco di lei macchiato di sangue. Ricordo mio zio che accasciava Emily per terra e che rivolgendosi a me disse:
-L'unico che può stare insieme a lei sono io. Detto questo prese un pugnale e si uccise.
Le lacrime cominciarono a rigare il viso di Fabrizio, e così Rosy lo abbracciò forte e disse:
-Mi dispiace tanto! Non avrei mai potuto immaginarlo! Esclamò Rosy abbracciandola.
Fabrizio si divincolò dall'abbraccio e disse:
-Mi dispiace di averti fatto soffrire così tanto.
-Non è niente in confronto alla tua sofferenza. Come sei finito qui a fare lo stalliere? Disse Rosy.
-Sono stati i miei genitori a portarmi qui. Devi sapere che mia madre e tuo padre erano promessi, ma a differenza di tuo padre, mia madre non lo amava. Ed è per questo che pochi giorni prima del loro matrimonio, mia madre scappò con un ragazzo che poi sarebbe diventato suo marito e di conseguenza mio padre. Dopo ciò che accadde ad Emily, io non uscì più di casa, rimanevo in camera mia a piangere tutto il giorno. I miei genitori hanno tentato tutto per farmi distrarre, ma quando hanno capito che tutti i tentativi erano vani, hanno deciso di mandarmi qui, da tuo padre. Lui ha accettato, ma alla condizione che io avessi fatto lo stalliere.
-Questo vuol dire che mio padre sa che tu sei un nobile e ti tratta come un servo qualunque? E' un verme! Esclamò Rosy.
-Rosy non dire così. Se non fosse stato per tuo padre, io ora mi ritroverei solo, più di come lo sono ora.
Una lacrima gli rigò il viso. Rosy l'asciugò e disse:
-Tu non sei solo. Tu hai me.
Le loro labbra erano vicinissime, così Fabrizio disse:
-Dopo la morte di Emily, credevo di non potermi più innamorare, ma con te è cambiato tutto. Con te il mio cuore ha ricominciato a battere.
Rosy lo guardò e lo baciò dolcemente. Entrambi provarono una sensazione del tutto nuova, l'amore li avvolse e niente più.